Rolling Stones: Doom and gloom. Si può fare rock a settant’anni?

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Rolling Stones Doom and Gloom il nuovo singolo
Immagine dalla copertina di Grrr! Il nuovo disco dei Rolling Stones

Dopo 7 anni dall’ultimo lavoro (A bigger band del 2005) è uscito un nuovo inedito dei Rolling Stones, Doom and gloom, il singolo apripista del loro nuovo disco Grrr!, in arrivo il 12 novembre. Si tratta in realtà di una raccolta, un greatest hits che includerà 2 inediti, uno dei quali, Doom and gloom appunto, è stato rilasciato l’11 ottobre.

Cominciamo innanzitutto col dire che la canzone si è rivelata per molti una piacevole sorpresa. Alcuni osservatori hanno parlato (non a torto) di un ritorno alle origini, a quel rock pulsante di blues che era l’anima dei Rolling Stones. Il riff, il groove, il sound, tutto sembra riportare gli Stones indietro di diversi anni, ben lontano dagli esperimenti di A bigger band.

E proprio qui sta il punto di discussione. Se alcuni fan della prima ora hanno ben accolto questo ritorno alle origini, altri lo stanno vedendo come una riproposizione della solita vecchia solfa, a testimonianza del fatto che gli Stones non sanno più offrire niente di nuovo. Insomma se ci si appella alle origini si scade nel già sentito, se invece si propone qualcosa di nuovo si tradisce il proprio glorioso passato. È il solito dilemma che risentiamo spesso quando si parla delle vecchie glorie del rock.

A suscitare critiche non è stata solo la musica, ma anche il testo di Doom and gloom, in cui Jagger si presenta nel buio più totale, circondato dalle bruttezze del mondo circostante:

“Ho fatto un sogno la scorsa notte, stavo pilotando un aeroplano
e tutti i passeggeri erano ubriachi o pazzi
Ho fatto un atterraggio di fortuna in una palude della Louisiana
Sono stato aggredito da un’orda di zombi ma in qualche modo ne sono uscito

Che c’entra tutto questo? Riflette solo il mio stato d’animo 
Seduto nella sporcizia, sento come un dolore acuto
Tutto quello che sento è rovina e buio 
Tutto è oscurità nella mia stanza”

L’unica speranza, l’unica “luce”, è intravista nel volto di una donna:

“Attraverso la luce vedo il tuo volto
Corriamo questo rischio
Piccola non vorresti ballare con me?”   

A Neil McCormick del The Telegraph questo testo non sembra essere piaciuto molto:

“Questo tipo di materiale sembra uscito fuori dal nichilismo di un ragazzo di strada, ma suona un po’ superficiale se pensiamo che viene da un settantenne!”

Un testo troppo giovanile dunque? A settant’anni si dovrebbe forse dar prova di un maggior autocontrollo? Forse è il caso che Jagger e compagni inizino a mettere la testa a posto?

Non sono pochi i critici che si aspettano dalle band storiche un cambiamento che chiamerei “salto di maturità”: una volta passata una certa età forse sarebbe meglio prendere una chitarra acustica in mano, abbandonare l’elettrificazione e acquisire un certo aplomb. In poche parole smettere di fare rock! Come se fosse roba da adolescenti, come se l’urgenza che ti porta a esprimerti in un certo modo non fosse più vera a settant’anni… voi che ne pensate?

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lorenzo puliti

8 comments

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  • Complimenti per il blog!
    Devo dire che sono un fan degli Stones e che finalmente ho risentito ciò che volevo, ovvero il vecchio bel sound che ha fatto la storia del rock. Gli Stones sono rock e sanno fare questo, cosa chiedere di più a dei settantenni? Il testo.. beh a dire il vero non hanno mai scritto come Bob Dylan o Roger Waters… ma cosa conta? avete sentito che voce ha Mick? Lasciamoli suonare finchè potranno, questi ci dimostrano che per fare rock non conta l’ età, ma la voglia di sentirsi sempre una band, del tutto It’s only rock’n roll, but I like it!

      • Gli Stones, come qualunque altra vera rockband, hanno costruito, reinventato,plasmato uno stile, di vita e musicale che metterli da una parte, vuoi per l’età, vuoi per il sound già sentito e vuoi perchè i testi lascino a desiderare, mi pare sia da malati di mente.
        Con questo penso che dovremmo prendere esempio da loro e cercare di rientrare nei ranghi.
        D’altronde penso che il troppo sperimentare, come dicono, sia anche un pò un fatto di moda, perchè comunque il sound che poi si vuole è sempre quello e non si scappa.
        I testi? beh e chi tra le band colossali del rock ha mai esagerato con testi da strapparsi i capelli? Non mi dite che sono belli i testi dei Beatles, dei Led, di Ozzy, degli ACDC, dei Metallica? Per favore!
        Battisti aveva bei testi, De Andrè, Dalla, ma non il rock!!
        Lasciamo lunga vita agli Stones and company, e preghiamo continuino!!!
        Complimenti per il blog ed un abbraccio a tutti i rockers!!!

  • Non mi va di generalizzare perciò parlo solo per i Rolling Stone: sono una band cresciuta in un determinato periodo non proprio lineare e pacifico, in cui la beat generation stava lasciando il posto agli hippy e gli hippy già si stavano convertendo in movimenti violenti; lì sono stati grandi e a ragione rimangono nella storia ma, tolti dal loro contesto, sinceramente trovo sia snaturati, quasi penosi. Ok qualche reunion, qualche concerto perchè la voglia di fare rock se ce l’hai dentro non muore mai, neanche a 90 anni, ma…nuovi album?

    • Capisco il tuo punto di vista, io non so se siano snaturati, penso che il rock buono e fatto bene sia sempre valido anche quando il contesto storico cambia. Mi sembra che la nuova canzone dei Rolling Stones appartenga a questa categoria (non un capolavoro ma un bel pezzo rock) e quindi per me ben venga. Sul fatto degli album sono d’accordo con te…

  • Gran bel blog, Lorenzo ! Ti seguirò con piacere. E a proposito dei rolling Stones : è sempre la stessa canzone, ma mi piace da morire 🙂

Da lorenzo puliti