Jack White: la nuova icona del rock?

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Jack White I'm shaking
Jack White I’m shaking, poster.

È disponibile da oggi, anche se solo in prevendita, il nuovo singolo in vinile di Jack White I’m shakin’. Il pezzo, già presente nell’ultimo disco Blunderbuss, sarà accompagnato da un brano inedito, Blues on two trees. In anteprima è stato realizzato anche un bel video di I’m shakin’ che potrete gustarvi a fine post.

L’uscita del nuovo video è una buona occasione per tornare su un personaggio come Jack White e in particolare sul suo ultimo disco, Blunderbuss, uscito lo scorso aprile e accolto da molta stampa specializzata come un capolavoro.

Fra le tante recensioni celebrative ne ricordo una che mi ha colpito in particolare. Era scritta da Claudio Todesco su Jam. Ecco qui un piccolo estratto:

Blunderbuss è uno di quei dischi che vi fa dimenticare che forse il rock ha già dato il meglio e che tutto quello che ascoltate è solo la versione scadente di uno stile codificato quarant’anni fa. Siete nati troppo tardi per godervi il meglio dei talenti musicali dei “padri” del rock. Consolatevi: siete contemporanei di Jack White”. 

Dopo aver letto questa recensione sono corso in negozio a comprare il nuovo cd di White e l’ascolto mi ha confermato un artista di sicuro talento: songwriting solido, gran voce, sound originale (interessante l’uso del Wurlitzer) e chitarra di gran carattere. Altro aspetto da non sottovalutare è la tradizione, che sembra pienamente assorbita e rielaborata in una sintesi personale (dal country al blues fino all’hard rock dei Led Zeppelin). Insomma gli ingredienti sembrerebbero esserci tutti.

Jack White I'm skakin' video
Il video di I’m shakin’ di Jack White

Ma sono sufficienti per celebrare White come nuova icona del rock? Possiamo davvero consolarci di essere nati nell’era di Jack White?

Personalmente, per quanto apprezzi il nuovo disco, certi elogi mi sembrano un po’ esagerati. Il talento è indiscusso, tuttavia più ascolto Blunderbuss più mi sembra che manchi qualcosa. Tutto è fatto bene, come si deve, eppure manca quel quid, quel “di più” in grado di fare la differenza e renderlo all’altezza delle perle dei “padri del rock”.

Insomma teniamoci stretti Jack White, ma non staremo esagerando nel glorificarlo? A volte il bisogno di riempire un vuoto artistico può spingerci a formulare giudizi un po’ frettolosi, non credete?

Intanto gustiamoci il nuovo video di I’m shakin’ , cover di Little Willie John. Sotto potete ascoltare anche la versione originale.

 

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lorenzo puliti

5 comments

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  • Sono contento che ti piaccia il blog. Effettivamente non credo che sia come guitar hero che White potrà dire qualcosa d’importante nel mondo della musica (anche se bisogna rendergli merito del fatto che si è creato un suono personale, cosa non da poco al giorno d’oggi). Anche come songwriter comunque tutto questo hype mi sembra ingiustificato. Sarebbe interessante capire perché è così osannato… sarà la somiglianza con Johnny Depp?

  • complimenti per il blog, su Jack White vediamo……ho sempre pensato a lui in modo positivo ma è un “derivato” che ha aggiunto molto poco di personale se non il suo stile. Non è poco certo ma non basta a giustificare tutto l’hype di cui è sempre stato circondato più che per il personaggio che incarna che per gli esiti musicali.
    Ricordo sempre una sua esibizione con i Racounters in cui duetta con Billy Gibbons “guest star” sul palco. Jack fa uno dei suoi assoli come dici tu “di carattere” (chè la tecnica vabbè), poi la palla passa al barbuto che con una nota una lo scatafascia via dal palco. Ok che Gibbons è uno dei pochi chitarristi a potersi fregiare dell’appellativo “un uomo un suono” ma insomma. In pochi secondi ridimesiona il fenomeno White come nessun altro detrattore avrebbe mai potuto.

    • non so come mai non compaia il tuo avatar, vedo se riesco a capirci qualcosa dalle opzioni…. su White mi trovi d’accordo…

  • Concordo con te sul nuovo lavoro di White: un disco riuscito a metà. Però, io sono uno di quelli che ne parla sempre bene. Il ragazzo ha l’indubbio merito di avere modernizzato e rivatilizzato il blues, e di aver reso accessibile il genere anche alle nuove generazioni. Opinione personale, ovviamente. Ciao 🙂

Da lorenzo puliti